venerdì 15 febbraio 2013

Una tipa strana, Lei.

Ci siamo, oggi vi presento Lei. All’anagrafe Neuropatia Multifocale Motoria (MMN). Una Lei strana, anzi rara, uno di quegli incontri che, dicono, ti cambiano per sempre.

A me all’inizio non è piaciuta. Perché, via, si potrà arrivare in incognito e per giunta senza presentarsi? Nascondersi dietro a una febbre antipatica e testarda, prendersi gioco di un sistema immunitario triste? No, all’inizio non mi è piaciuta per niente. A me bastava quella febbre improvvisa, che sembrava un’esplosione e una punizione divina. Sì, delle divinità Corpo e Mente, stufe di me e dei colpi di testa degli ultimi mesi.

Poi la febbre antipatica passa, e tutto sembra a posto. O quasi, una certa signora Stanchezza comincia a farsi sentire. Un tipo strano, incostante e guastafeste. Passa il tempo, consulto “luminari” affievoliti un po’ di qua, un po’ di là. Non c’è niente, è tutto a posto. Signorina! Lei si fa troppi problemi, forse è solo poco abituata a muoversi. Io che andavo in piscina tre volte la settimana, cari luminari affievoliti.

Passa il tempo, cerco di Lei su internet, scoraggiata dalle risposte che non trovo; mi accorgo che non è semplice aver a che fare con tipe del genere, rare e misteriose. Ma devo fare in fretta, le cose, molto lentamente, stanno peggiorando. Sono diversa, i muscoli delle gambe stanno cambiando, la mano perde forza. Per fortuna alla fine trovo chi di Lei sa molto, e finalmente la conosco.

Finalmente posso guardare le cose in faccia e chiamarle con il proprio nome, perché sapere cosa succede al signor Corpo è il primo passo verso una fase nuova. Avere una cura, il secondo. Anche se sarà “per tutta la vita”, come i matrimoni, anzi, quelli quasi mai. Una cura a base di immunoglobuline. Oh che sono? Chiedono i più. Anticorpi regalati dalla generosità di tante persone, potrei dire io. Come dire, ora sono davvero “uno, nessuno e centomila”. Pirandello alla lettera.

lunedì 4 febbraio 2013

Due! Al prezzo di uno...

Come disse una certa Rossella, domani è un altro giorno. Per cui si ricomincia a cercare, inviare, telefonare, incontrare.
E poi? La novità. Due (dico due) herpes sulla bocca. E quando? Il giorno in cui mi chiamano per un nuovo colloquio, naturalmente.

Calma. Va tutto bene. Sono cose che possono capitare.
E poi via, non si vedono tanto, n-o-n... sss-i... vvv-e-d-o-n-o... ttt-a-n-t-o...