Ci siamo, oggi vi presento Lei. All’anagrafe Neuropatia Multifocale Motoria (MMN). Una Lei strana, anzi rara, uno di quegli incontri che, dicono, ti cambiano per sempre.
A me all’inizio non è piaciuta. Perché, via, si potrà arrivare in incognito e per giunta senza presentarsi? Nascondersi dietro a una febbre antipatica e testarda, prendersi gioco di un sistema immunitario triste? No, all’inizio non mi è piaciuta per niente. A me bastava quella febbre improvvisa, che sembrava un’esplosione e una punizione divina. Sì, delle divinità Corpo e Mente, stufe di me e dei colpi di testa degli ultimi mesi.
Poi la febbre antipatica passa, e tutto sembra a posto. O quasi, una certa signora Stanchezza comincia a farsi sentire. Un tipo strano, incostante e guastafeste. Passa il tempo, consulto “luminari” affievoliti un po’ di qua, un po’ di là. Non c’è niente, è tutto a posto. Signorina! Lei si fa troppi problemi, forse è solo poco abituata a muoversi. Io che andavo in piscina tre volte la settimana, cari luminari affievoliti.
Passa il tempo, cerco di Lei su internet, scoraggiata dalle risposte che non trovo; mi accorgo che non è semplice aver a che fare con tipe del genere, rare e misteriose. Ma devo fare in fretta, le cose, molto lentamente, stanno peggiorando. Sono diversa, i muscoli delle gambe stanno cambiando, la mano perde forza. Per fortuna alla fine trovo chi di Lei sa molto, e finalmente la conosco.
Finalmente posso guardare le cose in faccia e chiamarle con il proprio nome, perché sapere cosa succede al signor Corpo è il primo passo verso una fase nuova. Avere una cura, il secondo. Anche se sarà “per tutta la vita”, come i matrimoni, anzi, quelli quasi mai. Una cura a base di immunoglobuline. Oh che sono? Chiedono i più. Anticorpi regalati dalla generosità di tante persone, potrei dire io. Come dire, ora sono davvero “uno, nessuno e centomila”. Pirandello alla lettera.